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Breve Storia del Cloud Computing

    Nel corso dell’ultimo decennio, il cloud computing si è evoluto dall’essere un semplice servizio che i provider consigliavano alle società fino a diventare la linfa vitale tecnologica che attraversa la maggior parte delle imprese moderne. Per arrivare a questo punto, però, ci sono voluti circa una cinquantina d’anni.

     

    Chi ha inventato il cloud computing?

    Il cloud computing si è evoluto attraverso una serie di fasi che includono il grid e l’utility computing, la fornitura di servizi applicativi e software as a service (SaaS), ma il concetto generale di fornire risorse di elaborazione attraverso una rete globale è nato negli anni ’60.

    L’idea di una “rete intergalattica di computer” fu introdotta da JCR Licklider, responsabile nel 1969 dello sviluppo di ARPANET, l’Advanced Research Projects Agency Network (Rete dell’Agenzia per i progetti di ricerca avanzati). Sviluppata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, all’origine questa rete nasceva come mezzo per lo scambio di informazioni in modo veloce e sicuro: praticamente il primo network progenitore del moderno internet.
    La visione di Lickider era infatti che tutti, in tutto il mondo, potessero essere interconnessi e accedere a programmi e dati in qualsiasi luogo, da qualsiasi luogo.

    Licklider fondamentalmente gettò le basi per il grid computing, l’antenato del cloud che collegava computer dislocati geograficamente per creare una rete liberamente associata. Ciò portò poi allo sviluppo dell’utility computing, più vicino a ciò che Licklider aveva inizialmente pensato.

    Altri esperti attribuiscono invece il concetto di cloud allo scienziato informatico John McCarthy, che in un discorso tenuto per il centenario del MIT propose l’idea di un uso in time sharing del computer, venduto sulla base del concetto di utility (in pratica come l’energia elettrica).

    Dagli anni ’60, il cloud computing si è sviluppato lungo una serie di linee diverse, ma dal momento che Internet ha iniziato a offrire una larghezza di banda significativa solo negli anni ’90, il cloud “per la massa” è frutto di sviluppi recenti. Questo anche perché le tecnologie cloud dell’epoca non consentivano sviluppi troppo avanzati della “nuvola” come la conosciamo oggi.

    Una delle pietre miliari nella storia del cloud computing è stata l’arrivo di Salesforce.com nel 1999, società pioniera per quanto riguarda il concetto dell’offerta di applicazioni aziendali tramite un semplice sito web. Salesforce fu infatti la prima azienda globale a fornire servizi in modalità cloud alle imprese, portando alla nascita del termine Software as a Service (SaaS). Il suo esempio aprì la strada per iniziare a fornire applicazioni su Internet sia alle aziende di software specializzate che a quelle tradizionali.

    Con l’esplosione del Web 2.0, il cloud ha fatto passi da gigante. Google, Microsoft e altri hanno iniziato a offrire applicazioni aziendali basate su browser. Google in particolare, grazie a Google Apps, dal 2006 comincia ad offrire una serie di servizi online che concorreranno con programmi di uso comune come Excel o Word.

    Un altro importante traguardo nello sviluppo del mercato cloud come lo conosciamo oggi, è stato l’emergere di Amazon Web Services (AWS) nel 2002, la suite di servizi di infrastruttura basati su cloud: storage, computazione e persino intelligence umana con Amazon Mechanical Turk.

    Successivamente, nel 2006, Amazon ha lanciato il suo Elastic Compute Cloud (EC2) come servizio web commerciale che consente a piccole aziende e singoli individui di noleggiare computer su cui eseguire le proprie applicazioni informatiche.

    Oggi l’azienda multimiliardaria è leader indiscussa del mercato dell’infrastruttura come servizio (IaaS) e continua ad aggiungere migliaia di nuovi servizi e funzionalità al proprio portafoglio di servizi cloud ogni anno. E infatti, secondo i dati pubblicati dalla Gartner nel 2017, molte aziende spendono oltre $ 5 milioni l’anno per i servizi cloud di Amazon, perché pur non essendo l’ideale per ogni esigenza, è diventata la ‘scelta sicura’ in questo mercato.

    Il cloud ha anche spinto praticamente tutti i provider a modificare le loro offerte per quanto riguarda le strategie di business, per stare al passo con il cambiamento prodotto dal cloud all’interno del settore dell’IT aziendale. Infatti, non solo i grandi nomi hanno adeguato i loro prodotti, ma anche aziende piccole, come ad esempio questa (https://www.soteha.it)

    Dopo una lunga attesa, anche Apple approda nel mondo del cloud computing, lanciando nel 2011 il famoso iCloud. Da questo momento il modello Saas prolifera, con un vero e proprio boom, grazie soprattutto alle applicazioni cloud. Conservare i dati in lontanissimi data center è la normalità ormai.

    Alla luce di tutto ciò, è sicuro che i prossimi 10 anni di cloud saranno probabilmente altrettanto movimentati. Le principali barriere all’adozione del cloud sono ormai quasi un ricordo del passato, come anche le sue debolezze.