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Il calcio e i pronostici: cosa è cambiato con il DDL Dignità

    Nel 2018 sono cambiate alcune cose per il mondo delle scommesse sportive.

    È vero, nel 2018 il ddl Dignità ha cambiato un po’ le carte in tavola ma attenzione alle fake news. Prima di parlare dei pronostici veri e propri, entrando quindi subito nell’argomento principale, spendiamo giusto qualche parola del ddl Dignità che, a distanza di mesi, ancora riesce a creare confusione. In poche parole, non è proibito il gioco in sé (quindi inutile che cerchi qualche sito ‘clandestino’, ammesso che ce ne sia qualcuno) ma la pubblicità del gioco d’azzardo. In concreto? In tv non vedrai, almeno finché non cambia la normativa, la pubblicità del gioco d’azzardo. E, ora, passiamo ai pronostici veri e propri!

    Esistono pronostici giusti?

    In giro c’è chi dice che esistono pronostici giusti. Sarà vero?

    Chissà quante volte sei incappato in quei siti o pagine social dove promuovono dei pronostici ‘giusti’ in cui sicuramente vincerai qualcosa. Ovviamente, noi non vogliamo discutere la professionalità di chi è un ‘mago’ delle scommesse ed è in attivo tra quanto giocato e quanto guadagnato, però devi sapere che nel calcio il pronostico giusto non esiste. O, se preferisci, il pronostico certo è impossibile da avere. Essendo, appunto, un pronostico, quindi una previsione non esiste la certezza. Si potrà dire “Ma se io gioco la vittoria della squadra forte contro la più debole, sono sicuro di vincere, seppur poco!”; ti consiglio vivamente di controllare Pronostici Sul Web un portale fantastico che analizza le migliori partite di tutto il mondo, fornendo pronostici affidabili. Dobbiamo dirti noi quante volte è capitato di qualche (così viene definita in gergo) ‘macchia’? Cioè che una squadra sulla carta più debole possa fare risultato contro una più forte? Certo, le scommesse bisogna studiarsele. Vedere le statistiche può aiutare sicuramente, può farti avere un’idea ma parlare di certezza è troppo. Anche perché basta ad esempio un’espulsione a inizio partita o, ancora, un rigore sbagliato o un gol segnato dalla squadra che tu avevi messo perdente. Chi gioca a calcio, lo sa. È uno sport molto imprevedibile. Ma, forse, è bello proprio per questo.

    Giocare poco per vincere poco o l’incontrario?

    Ti spieghiamo due delle tecniche di gioco più diffusi

    Chiudiamo questo approfondimento su calcio e pronostici con due tecniche che vanno per la maggiore. Chiameremo i due metodi “puntare tanto per partite semplici” e “Puntare poco in partite complesse”. Andiamo a vedere che significa. Il primo riguarda la possibilità di giocare tanto (anche 100€ o 200€) su partite dall’esito che sembra molto indirizzato. Ad esempio, giocare 200€ su una partita la cui vittoria di una squadra è data 1,20. Certo, qualora dovesse vincere riceverà 240€ avendo un guadagno di soli 40€ però il metodo consiste nel giocare continuamente. Hai vinto la prima volta 240€?

    Ti metti i 40€ da parte e giochi un’altra partita da una quota simile e, poi, così all’infinito in un loop che, secondo molti, alla lunga ti farà racimolare qualcosina. Non diventi ricco, ovviamente, però qualcosina riesci a mettere da parte. Funziona? C’è chi dice sì ma noi non garantiamo.

    Il secondo metodo, invece, è completamente opposto. Giocare cifre inferiori, sperando di indovinare la macchia, magari con una doppia chance. Presupponiamo che c’è una squadra in bassa classifica ma che in casa riesce a farsi valere e deve affrontare una delle prime della classe. A questo punto, si potrebbe pensare che, comunque, nel proprio stadio venderà cara la pelle e ti ritrova con una doppia chance quotata a oltre 3 volte la giocata. Se vinci, vinci abbastanza ma se perdi non perdi molto (relativamente, ovviamente). Funziona? Come per il primo metodo, noi non garantiamo. Riportiamo solo quanto detto. In ogni caso, però, una cosa è certa (forse l’unica, o quasi, nel mondo delle scommesse): il banco vince sempre e se pensi di fregarlo perché tu sei più furbo degli altri, sei completamente fuori strada. E ti conviene quanto prima rientrare in strada, quella giusta però!